Silvano CRESPI
RIFLESSIONI SULL’ ARTE DELLA PITTURA "Bisogna ricordare che un quadro, come disse Maurice Denis, prima di essere un paesaggio, una donna o un episodio qualunque, è essenzialmente una superficie piana ricoperta di colori riuniti in un certo ordine. L’idea che il pittore ha nella mente viene tradotta in equivalenti plastici, materici, colorati. Le emozioni e le sensazioni, che attraverso il soggetto prescelto emergono in lui, vanno interpretate e trasferite sulla tela in maniera tale da essere
riconosciute immediatamente da chi si pone davanti a quel dipinto per la prima volta, ma anche e soprattutto in modo da essere apprezzate nel tempo da chiunque osservi la tela per più volte. Un quadro può essere paragonabile ad un pulsar: ogni volta rimanda lo stesso segnale “originario”. E’ come se avessimo fissato nello spazio-tempo una percezione definita nelle sue coordinate temporali. Una finestra immobile con un contorno in movimento. Un pigmento resistente alla fluidità dell’immagine. Un’ opera può presentare dei difetti nella tecnica, nella ricerca dell’ atmosfera che aleggia intorno al soggetto, può eccedere nella luminosità, può abbondare di cromatismo o essere monotonale, ma comunque dovrebbe sempre cogliere il momento ed esprimere la forza contenuta in quell’avvenimento. In poche parole bisogna carpirne l’attimo. Il rapporto oggetto-spazio occupa un posto preminente nella rappresentazione della realtà, così come il soggetto si pone in maniera inequivocabile nei confronti dell’ ambiente. Il concetto di simbiosi è quantomai appropriato. La relazione uomo-ambiente è parte integrante della vita, il rapporto artista-natura ne è una espressione, una delle tante. Quindi l’ arte potrebbe essere definita come “un uomo sommato alla natura”, una parte integrante di un insieme. Un quadro è come un concerto, un’ opera prima, un insieme armonico. Nulla è fuori posto, la musica è in sintonia con il nostro pensiero, arriva diretta alle nostre corde più profonde e ci emoziona, ci appassiona con l’eleganza dei movimenti, l’ allegro con brio, l’andante, il maestoso, ma anche con l’intimismo che suscita in noi la visione dell’ opera. Il quadro è la trasposizione di un luogo reale o immaginario, è un racconto scritto sulla tela e così come la calligrafia è immediatamente riconoscibile e riconducibile ad una sola persona, così un’ opera d’arte, senza alcuna interpretazione o traduzione, è istantaneamente leggibile e rapportabile ad un solo ed unico artista." Silvano Crespi